lunedì 27 dicembre 2010

CARO BABBO NATALE...

 Caro Babbo Natale, non ti ho mai chiesto nulla e ho fatto sempre affidamento sulle sole mie forze, ma è inutile la mia volontà di correre se qualcosa me lo impedisce. Per l'anno nuovo fammi guarire.

Stasera visita dall'ortopedico, la situazione è precipitata nuovamente e piuttosto rapidamente. Se necessario userò le ferie per risolvere il problema, l'unica cosa che voglio è tornare a correre, non chiedo altro.

domenica 19 dicembre 2010

NUOVO GIRO, NUOVA CORSA, NUOVE SCARPE

Non ho voluto riprendere il blog fincheé non fossi stato sicuro che avrei ricominciato a correre, e ci sono stati momenti in cui avrei gettato tutto al vento e sarei tornato alla mia vita di fiacco lavoratore panzone. Grazie al supporto di mia moglie ho tenuto duro, grazie a esercizio fisico alternativo alla corsa (principalmente ciclette e pesi) non mi sono infiacchito, e grazie a molti dei consigli contenuti in questo blog interessante sono riuscito a tenere sotto controllo la massa grassa, mantenendo lo stesso fisico che avevo quando è iniziato l'infortunio. Peso identico a prima e massa muscolare che sembra invariata. Finalmente mi sono deciso a cambiare scarpa, e questa è stata amore a prima calzata, e ha già avuto il battesimo del fango nelle strade del mio paese. E' un tipo di scarpa consigliata ad atleti leggeri anche in gara, stando a quello che si dice in giro, quel che so io è solo che è la scarpa che avrei voluto avere a Villanova Monteleone, perchè in salita và che è una meraviglia, e in piano è molto agile, in discesa non so: la gamba è ancora convalescente, e le discese potrebbero far precipitare nuovamente le condizioni. Ora non mi resta che sperare, il fiato mi sembra buono, anche se ho ricominciato da appena una settimana, il freddo pungente è un pò fastidioso ma si sopporta in corsa, l'unica cosa che mi resta da fare è stringere i denti e tornare come prima. Obiettivo riuscire ad essere pronto per la Corrincentro di Sassari il 16 Gennaio.

martedì 23 novembre 2010

DAY 226: LUCI ALL'ORIZZONTE

Ormai è passato un mese e mezzo da quando il 9 ottobre ho fatto la mia ultima gara, con una prestazione molto più che discreta ma che mi ha lasciato a terra facendo precipitare le condizioni della gamba destra già provata. Ho provato di tutto per non infiacchirmi e nel contempo far recuperare la gamba, ma anche l'ultima speranza, la marcia, non ha dato i frutti sperati, riacutizzando il dolore nonappena smesso il ciclo di antinfiammatori. La frustrazione mi ha impedito di aggiornare il blog e di visitare gli altri, più che altro perchè mi addolorava dentro leggere di storie di corsa nelle mie condizioni. Finalmente un piccolo spiraglio c'è. Ho preso una cyclette ad un mercatino dell'usato ad un prezzo stracciatissimo, modello più vecchio di me ma che ha tutto quello che serve: due pedali, una frizione per aumentare il carico, un contachilometri, un contacalorie e un cronometro. Ieri stando ai dati avrei percorso 30 km a ritmo aerobico in 55' bruciando 470 calorie, niente male davvero, e la gamba non mi ha fatto minimamente male. Quanto preferirei una bici vera, ma dove abito io non ci sono percorsi illuminati e gli unici orari in cui mi posso allenare sono molto dopo il tramonto in periodo invernale a causa del lavoro. Inoltre ho preso dei manubri con dischi in ghisa per allenare la parte superiore del corpo, ma anche le gambe con piegamenti, che incredibilmente non fanno risentire del carico sulla parte dolorante, che mi ricorda della sua presenza solo ed esclusivamente se provo a correre. Il responso mi sta ridando fiducia, grazie alla combinazione palestra/cyclette il fisico si sta ritonificando a dovere, e ieri ho ritrovato il coraggio di salire sulla bilancia per scoprire che il peso è rimasto pressochè identico, nonostante non abbia seguito diete particolari mantenendo comunque un regime alimentare sano, identico a prima senza trascurare carboidrati e proteine. Stamattina poi, vado a lavoro e magia sento la gamba "quasi" ristabilita. E' ancora presto per dirlo, ma ho provato qualche balzello e il dolore si avvertiva appena appena, nonostante abbia dismesso gli antinfiammatori da molto. Però devo andarci piano con il recupero, almeno altre due settimane senza corsa e poi mi butto nuovamente in strada, anche se purtroppo dovrò rinunciare al mio intento di fare la stagione delle campestri. Pazienza, l'obiettivo è la maratona, e ho già perso 40 giorni sulla mia tabella di marcia, e ora dovrò recuperare con pazienza e costanza. Ma finalmente rivedo luci all'orizzonte.

sabato 30 ottobre 2010

DAY 209: AIUTI DAL PASSATO

Ormai mi sono rassegnato: devo aspettare, altrimenti non guarirò mai. Dopo quasi 3 settimane di infortunio e di stop forzato ormai è chiaro che il recupero sarà lento e devo esserepaziente, altrimenti non tornerò a correre per più tempo di quanto ne possa aspettare. Ogni volta che penso che stia andando tutto bene, esco per correre, faccio dell'allenamento leggero ma il dolore alla gamba si ripresenta, e il giorno dopo c'è un passo indietro nei miglioramenti. Solo che mi serve qualcosa che mi tenga occupato il fisico, anche perchè, seppur piano piano e in maniera poco marcata, sto nuovamente ingrassando, e questo sarebbe l'incubo peggiore di un ritorno alle origini. Ecco allora che mi viene in aiuto una specialità che ho praticato per un breve periodo di tempo, con risultati abbastanza discreti: la Marcia. Non è il massimo, ma è l'ideale per bruciare i grassi, e siccome il problema della gamba riguarda solo la corsa e non la camminata, neppure se veloce come il ritmo che riesco a tenere, non ho altro di meglio per tenere il fisico in movimento. Oggi 50' di marcia, la gamba non mi ha fatto male nonostante abbia anche forzato soprattutto in salita. Finchè la gamba non sarà guarita completamente è il massimo al quale mi posso affidare.

lunedì 18 ottobre 2010

DAY 197: CORSA, MA QUANTO MI MANCHI

Di certo chi come me fa sport saprà quanto è frustrante doversi fermare per un infortunio, e ancora più frustrante è dover stare a casa reprimendo tutta l'energia che hai accumulato con gli allenamenti e che vorresti far esplodere lungo quelle strade familiari, mentre le gare che ti sei perso rimarranno nel cassetto dei "come sarebbe stato se...". Dico addio alla mezza di Olbia, ormai non credo di farcela. L'unico allenamento che ho fatto mi ha solo riacutizzato il dolore, e non posso fare proprio niente, nè bici, nè palestra a corpo libero, nulla, qualsiasi esercizio mi possa venire in mente per mantenere almeno un pò il fisico in movimento sollecita la parte dolorante. In teoria dovrei rimanere in assoluta quiete, ma con la crisi è già difficile tenere un lavoro, figuriamoci con il contratto che potrebbe scadere se si accenna a ferie non previste. Stringo i denti e via. Mi ricorda di quando ero al tecnico industriale di Sassari, e nei campionati di corsa campestre io e altri due avevamo portato la scuola alle finali nazionali. Un'emozione unica, era la prima gara di livello nazionale per me. Due settimane prima ebbi la sciagurata idea di giocare a basket con i miei compagni di atletica, con un canestro improvvisato, molto basso. Su quel canestro mi sono appeso per una schiacciata, ma nel ricadere non mi sono accorto che sotto c'era un manubrio. Risultato: la caviglia destra, già malandata per fatti suoi, si è piegata più di 90° gonfiandosi come un pallone. Non vi dico la faccia del professore che di doveva portare ai campionati quando mi ha visto arrivare il giorno dopo a scuola praticamente camminando su un piede. Ho partecipato con due soli giorni di allenamento, con i risultati che potete immaginare.

A tutti voi che state correndo: vi invidio.

martedì 12 ottobre 2010

DAY 191: RIPOSO FORZATO, E NON SO PER QUANTO

 Non c'è altro da fare, purtroppo. I muscoli chiedono a gran voce di correre, il fisico mi dice che è pieno di energia, e il fiato mi dice che potrei correre per ore. La realtà delle cose però indica che ho sbagliato di grosso a correre sabato, perchè con oggi sono già 3 gli allenamenti che salto, purtroppo non riesco neppure a corricchiare perchè il dolore all'anca me lo impedisce, riacutizzatosi subito dopo l'arrivo di Luras. Se persiste ancora qualche giorno senza migliorare probabilmente è qualcosa più di una tendinite, e prenoterò una visita ortopedica. Il pessimismo cronico mi sta dicendo che probabilmente rinuncerò alla mezza di Olbia, e chissà quando ne organizzeranno di nuovo una, considerato che in Sardegna ci sono pochi mezzi per fare questo tipo di manifestazioni che richiedono grandi sforzi, sia economici che logistici, parole che nella nostra isola riguardo agli sport sono sostanzialmente tabù. Pazienza, appena mi rimetterò in sesto mi darò nuovamente da fare per tornare in forma, sperando che il tempo di non abbattermi.

sabato 9 ottobre 2010

DAY 189: TROFEO MARISOL CORDA, MEMORIAL DOMENICO FODDAI - 7,5 KM, 26'18"


Non ho saputo resistere alla tentazione di gareggiare, e probabilmente ne pagherò le conseguenze, nonostante il forte dolore alla gamba ho comunque deciso di partecipare e, peggio ancora, di dare il massimo. La gara è di livello piuttosto alto, con Abdelkader, Muntone e altri, ma riesco a piazzarmi 8° in classifica generale e 1° nella classifica di categoria, ricevendo il primo premio in denaro in una gara ufficiale da quando ho riniziato a correre (pochi soldi, vabbè, ma la soddisfazione di entrare nel podio assoluto c'è tutta).
Il percorso è piuttosto tecnico e difficoltoso, ma abbastanza ben congegnato. Non ci sono salite troppo pesanti, ma alla lunga si sentono, soprattutto per gli improvvosi cambi di pendenza per non parlare di alcune svolte a "U" che costringono quasi a fermarsi per poi ripartire. Come al solito parto troppo forte, nonostante il dolore, anche se mitigato dall'adrenalina agonistica, e percorro il primo giro di 1500 metri che ancora vedo la schiena di Abdelkader, ben presto però il dolore alla gamba inizia a pulsare ferocemente, facendomi rallentare parecchio, e prima della fine perdo una posizione, riuscendo però a stringere i denti e ad evitare di perderne una seconda in dirittura di arrivo.
Dietro di me anche Davide alle prese con i dolori non riesce a dare quello che vorrebbe, probabilmente abbiamo accumulato troppe gare tutte insieme, ma il richiamo delle manifestazioni è troppo forte per potervi resistere. Ora inizio il recupero, perchè il dolore dopo la gara è diventato davvero troppo forte, facendomi zoppicare vistosamente, proverò a tenere a freno la voglia di correre e a Usini dovrò rinunciare, per puntare tutto su un recupero per Olbia, anche se a questo punto ci arriverò molto scarico, visto che non potrò allenarmi come si deve. Staremo a vedere. Intanto domani riposo assoluto, non riesco quasi a camminare, figuriamoci a correre, poi almeno 3 giorni di fila uscirò solo per una corsetta di mezzora seguita da stretching abondante.

Sull'accoglienza del paese una sola cosa: meraviglioso, ci tornerò sicuramente anche l'anno prossimo, senza ombra di dubbio. Bello il ricevimento dopo la gara, nella sala convegni dove ci siamo sbizzarriti ad assaggiare stuzzichini di tutti i tipi, formaggi, salumi e ottime torte e crostate fatte in casa. Davvero una manifestazione ben riuscita.

mercoledì 6 ottobre 2010

DAY 186: INFORTUNIO..............

Tre gare in programma nei prossimi 3 week end, che culmineranno nella mezza maratona di Olbia del 24 ottobre (nella speranza che non venga annullata all'ultimo momento, ma ormai è arrivata anche la conferma ufficiale della FIDAL per lo svolgimento)... ma siccome quando una cosa deve andare male, sicuramente ci andrà, arriva un infortunio a rompermi le uova nel paniere. Dopo le gare di Borore e Nulvi avvertivo un certo fastidio all'anca destra, nel punto in cui il femore si congiunge con il bacino, ma, almeno pensavo, sembrava affaticamento muscolare. Quindi la settimana scorsa ho continuato ad allenarmi su alti ritmi, per iniziare la preparazione per Olbia al meglio, compreso un lungo piuttosto tirato di circa 20 km con lunghi tratti in salita. Poi, non avendo gare in programma, dopo lo scarico di giovedì e un medio venerdì mi dedico a ripetute veloci sui 400 m al sabato, poi domenica scarico. Il dolore è sempre persistente, ma non mi impedisce di correre, inizio a spalmare una crema antinfiammatoria per provare a diminuire il fastidio.

Lunedì il patatrac... avevo in programma un bel 10000 mt tirato, ma nell'ultima salita del percorso il dolore all'anca diventa improvvisamente forte, costringendomi a corricchiare. Ieri riposo, staremo a vedere come evolve, spero di recuperare in tempo...

In 6 mesi e 6 giorni di allenamento questo è il già il terzo infortunio, il primo una brutta storta su una pietra, il secondo una tendinite lancinante che mi ha quasi costretto a smettere, ed ora questo. Il tutto su quella maledetta gamba destra che non mi lascia in pace ormai da 23 anni, da quando cioè una macchina mi ha messo sotto rompendomela.

Ma io non mollo. A Olbia ci sarò.

sabato 2 ottobre 2010

DAY 182: 33 ANNI

33 anni, non sono pochi ma non sono nenche così tanti, per una persona che decide di intraprendere un percorso di atleta. Questo è stato un anno pieno di rivoluzioni nella mia vita, quasi tutte positive. Le più importanti il mio matrimonio e il fatto che aspetto un figlio (ancora non so se maschio o femmina), e in ultimo, ma  non per questo poco importante sul piano personale, il fatto di avr ricominciato a correre e di essere tornato in forma, con la speranza di poter continuare a crescere. Da quando ho ricominciato ad essere un atleta sento il corpo più agile, più forte, e al lavoro sto molto meglio, al mattino sono sempre fresco, alla sera mi alleno ma trovo sempre e comunque tempo (e voglia) di tenere vivi i miei interessi. Insomma, è stata la migliore decisione personale insieme a quando 3 anni fa decisi di gettare via il mio ultimo pacchetto di sigarette e dire addio al fumo dopo una decade intera di tabagismo scriteriato che mi aveva prosciugato i polmoni. Quest'anno ho detto addio anche all'ozio sfrenato e a quella che pensavo potesse essere una serena vita da scapolo senza figli. Ma come disse qualcuno, "solo un idiota non cambia idea".

mercoledì 29 settembre 2010

DAY 179: PRIMO LUNGO DI PREPARAZIONE PER OLBIA

Inizio la preparazione alla mezza maratona di Olbia con un bel lungo tirato, giusto per allenare bene il ritmo delle gambe per abituarle ai lunghi sforzi. Il percorso come sempre è quello che mi sono prefissato che abbraccia Laerru e Perfugas, piuttosto impegnativo, e che provo per la terza volta. Stavolta chiudo in 1h20'46", un altro netto miglioramento rispetto al 1h23'27" di 2 settimane fa. Rispetto agli altri lunghi c'è una bella differenza: nessun rifornimento idrico stavolta. Unico problema è che inizia a far buio presto, e i lunghi li potrò fare al massimo di venerdì o nel week end, per problemi di lavoro, dunque dovrò scegliere bene le gare in base agli allenamenti che voglio impostare. Purtroppo da noi non ci sono percorsi illuminati. Altro problema, ma che non mi ha impedito di correre al meglio, un dolore all'anca destra che mi porto dietro dalla due giorni di gare.

Altro capitolo della Borore Corre, Massimo Zara ha rilasciato un comunicato stampa per chiarire la sua posizione. Non mi esprimo su quello che c'è scritto per non polemizzare ulteriormente, ma invito chi era presente il giorno a riflettere su quello che c'è scritto.

lunedì 27 settembre 2010

DAY 177: PRIMO VERO IMPEGNO NEL PERCORSO VERSO LA MARATONA

 Finalmente hanno confermato l'evento sul calendario fidal, dopo averla annullata a settembre. Parlo di quella che sarà la mia prima mezza maratona vera e propria,  a Olbia, con distanza omologata fidal e ristori a distanze regolamentate. In un certo senso sono contento di questo spostamento, perchè mi permette di dedicare più tempo alla sua preparazione, dandomi così la possibilità di avere un banco di prova affidabile per la maratona che voglio affrontare l'anno prossimo, quella di Cagliari, dove proverò immediatamente a fare un tempo sotto le 3 ore. Obiettivo di questa mezza a Olbia, trovare il giusto ritmo per portarmi più vicino possibile al 1h20'. Appena riuscirò a scendere sotto questo limite inizierò intensamente a preparare la maratona vera e propria. Mi auguro buona fortuna. Oggi riposo, domani un pò di scarico dopo le due gare consecutive, ma mercoledì riprendo con un lungo tirato sul percorso che abbraccia Perfugas e Laerru.

domenica 26 settembre 2010

DAY 176: ANGLONA CURRI OLA' - NULVI - 34'22"

Ci voleva una bella giornata, per farmi dimenticare le brutture di Borore, e grazie agli amici di Nulvi, che mi hanno riconosciuto subito dopo l'ultima gara e mi hanno accolto benissimo, sono riuscito a divertirmi senza più pensare ad altro. Incontro anche Davide Ribichesu, anche lui "reduce" da Borore, e al via sulla linea di partenza c'è anche Fattacciu, atleta piuttosto dotato che ha dominato la gara lasciando di stucco i nulvesi per la sua performance.
 Il percorso è più impegnativo di quel che pensavo, con salite piuttosto dure e discese molto tecniche, e a tratti pericolose per le caviglie, comunque è molto divertente e non ti permette di annoiarti. Parto lì davanti e mi eleggono a battistrada (Fattacciu compreso), per cui tutto il vento me lo prendo io, ben presto però rimaniamo solo in 3 a fare da apripista, io, Fattacciu e Davide, che su una salita cede un pochino strada. Provo a contenere Fattacciu, che però si dimostra su un altro pianeta e devo cedere verso metà percorso, prossimi al giro di boa, quasi scarico per le energie consumate troppo presto nel tentativo di tenere il suo ritmo. Dietro di me invece devo preoccuparmi di Davide, che recupera velocemente terreno, mi sforzo quindi di difendere la seconda piazza. Alla fine l'ordine di arrivo sarà quello, dopodichè posso dedicarmi a fare il turista in attesa del pranzo organizzato dalla Proloco, che ha fatto un lavoro egregio. 2'13" secondi dal vincitore, 12" da Davide, terzo. Una boccata d'aria fresca dopo l'incazzatura di ieri.

sabato 25 settembre 2010

DAY 175: BORORE CORRE - 25'35"

7,8 km dichiarati, non so quanti siano effettivamente e neanche mi importa. 25'35" è quello che mi ricordo, in realtà non è che abbia neanche visto bene il tempo, troppo arrabbiato. Grazie mille a quanti hanno rovinato quella che doveva essere una giornata di sport. Stop.

martedì 21 settembre 2010

DAY 171: SETTIMANA DI FUOCO

Domenica c'era un mare stupendo (ok, so che molti non lo definirebbero proprio così), un vero peccato esser dovuto rimanere sulla spiaggia a fare foto, nella piccola California sarda all'Isola Rossa, ma le condizioni del mare erano troppo grosse, e dopo la faticaccia di Macomer non me la sentivo di entrare in acqua,  nonostante le grosse onde mi invitassero. Ma bando alle nostalgie, ho deciso di fare l'atleta, il surf può aspettare. Questa settimana mi spingo oltre quello fatto finora, e preparo due gare consecutive, una a Borore e una a Nulvi (non ufficiale), e Davide Ribichesu mi dice che farà altrattanto, sarà una bella due giorni di sfida (ovviamente amichevole ;-)). I continui riscontri che sto avendo mi spingono a intensificare gli allenamenti, naturalmente con le dovute cautele e i giusti recuperi, ma oggi mi è uscito un bel 10 X 1000 m molto tirati, alla fine neanch'io credevo di averli fatti. So che i mille metri che faccio sono solo spannometrici, e potrebbero essere di meno, ma mi baso sulle stesse ripetute dell'ultima volta, 7 x 1000 fatti in 3'20" circa, oggi invece sento le gambe spingere che è un piacere, e chiudo il primo in 3'05" ( e qui capisco che effettivamente non sono 1000 m, ma probabilmente molto meno) correndo senza troppa fatica, chiudo però il decimo in 3'18", stanchissimo, dopo essermi attestato su una media di 3'10" negli altri. Settimana dedicata alle ripetute, dunque, niente lungo, l'ultima volta che l'ho fatto dpo una gara massacrante la mia urina era rossa, quindi andiamoci cauti.

Programma settimanale:

Lunedì 20 - Scarico, 30' di corsa leggera collinare, stretching, 6 allunghi da 80 m, 15' di corsa leggera verso casa

Martedì 21 - Stretching, 20' di corsa riscaldamento, 3 allunghi da 60 m, 10 x 1000 con recupero 2'30" al passo

Mercoledì 22 - Scarico, corsa leggera 30', stretching, 6 allunghi da 80 m, 15' corsa leggera verso casa

Giovedì 23 - Stretching, 30' riscaldamento in corsa, 10 x 200 m tirati con recupero 1', 15' corsa leggera verso casa, stretching defaticante

Venerdì 24 - Scarico, 30' corsa leggera, stretching, 4 allunghi da 60 m

Sabato 25 - gara a Borore, 7.8 km, corsa su strada

Domenica 26 - gara a Nulvi, 8.5 km, corsa su strada

lunedì 20 settembre 2010

DAY 170: REPORT FOTOGRAFICO CORSA VERDE

Un grazie infinite a Fausto, che è andato a vedere la seconda tappa dell'ultramaratona e ha scaricato delle foto dai fotografi presenti all'evento.
 Uno scorcio del magnifico paesaggio in cui è stato ricavato il percorso
 Pensate che abbandonare rifiuti nell'ultramaratona comportava una penalità di un'ora nella classifica, comprensibile.
 
Da bambino ho visitato alcune volte questi boschi, passeggiarci è davvero rilassante, ti fa sentire parte della natura, e si possono incontrare anche animali vaganti, oltre a numerosissime specie di uccelli.
La partenza, molto tranquilla in generale, nessuno fa colpi di testa, tranne l'atleta con la maglia rossa, che poi ne pagherà le conseguenze nella prima salita. Fausto è con la maglia gialla e il numero 5, io in maglia bianca e numero 20
In questo momento siamo a circa 3/4 del primo giro, tutti gli altri sono molto distanti, e per il momento non faccio fatica a tenere il ritmo impostato da Fausto
In alcuni punti si passava dallo sterrato del bosco all'asfalto, con sollievo delle caviglie, da notare sempre il paesaggio bellissimo nel quale si corre
Fausto ormai è sparito dalla mia vista, come il mio numero. I numeri di gara erano di semplice CARTA, quasi tutti siamo arrivati senza pettorale, il sudore lo ha semplicemente disintegrato. Per fortuna c'era il chip a segnalare i passaggi, tra l'altro anche questo scomodo, legato alla caviglia.
Immaginatevi, dopo 21  km, stanchi e spossati, con le gambe che chiedono pietà, di trovare questa lunga scalinata sul vostro tragitto. Per fortuna subito dopo c'è il traguardo, ma in quel momento ci mancava poco che piangessi.
Foto ricordo al traguardo

sabato 18 settembre 2010

DAY 168: CORSA VERDE 21,1 KM A MACOMER - 1h28'18"

Obiettivo di scendere sotto 1h30' centrato in pieno, in una giornata che per me è stata fantastica, nell'incantevole paesaggio del bosco nei pressi di Santu Lussurgiu nel territorio di Macomer. Davvero un grazie gigantesco per la Fiamma Macomer e per i promotori dell'evento (che continuerà domani con l'ultramaratona da 60 km) che ha organizzato il tutto, dal percorso fino al pranzo in gruppo, dove hanno attentato alla nostra forma fisica con la loro cucina e i loro dolci. Non per polemizzare ulteriormente con Stintino, ma questi sono posti dove un atleta non vede l'ora di tornare, e sono sicuro che per l'anno prossimo ci sarà una partecipazione più nutrita, anche perchè il passaparola tra gli sportivi fa in fretta a circolare, e quando un posto piace lo si sventola ai quattro venti. Esattamente come quando un posto NON piace. Il circuito è ricavato in parte sull'asfalto della stradina per Macomer, in parte ci si addentra dentro il bosco vero e proprio, dove ci si immerge totalmente nel verde, che rappresenta la parte più pesante, sia che ci si trovi in salita (davvero dura, con lo sterrato in certi punti morbido) sia che ci si trovi in discesa, dando sempre un'occhiata al terreno per evitare infortuni, perchè la superficie è molto accidentata e piena di insidie. Come dicevo il mio obiettivo di oggi era di scendere sotto l'ora e mezza, che avrei preso come risultato strepitoso, considerando che il tracciato (circa 10 km e mezzo da ripetere due volte) è molto più tosto di quello che si può incontrare in una mezza maratona, dove il fondo è completamente in asfalto e le varizioni di pendenza minime. Incontro anche Fausto Deandrea, atleta piuttosto forte che mi ha letteralmente surclassato a Villanova, e che mi ha presentato Davide Ribichesu a Oschiri. A differenza di gare come Oschiri, però,  dove sono arrivato davanti a lui, Fausto è molto più forte nelle lunghe distanze, come mi dimostrerà in gara.
La partenza è abbastanza tranquilla, con un atleta locale di Macomer che si porta subito avanti e ci distanzia, mentre noi siamo più cauti. Io non ci casco nel gioco al massacro, e decido fin da subito di affiancarmi a Fausto e tenere il suo ritmo, finchè possibile. Alla fine scoprirò che tra il 1° e il 2° giro ho rallentato poco, ciò significa che ho tenuto un ritmo abbastanza costante per tutta la gara. Dopo qualche km siamo un gruppo di 6-7 persone, tra noi c'è una donna, che però appare subito in difficoltà e inizia ad ansimare, mentre davanti il battistrada non sembra cedere. Poi c'è la prima salita, e si entra nello sterrato, lì scopro che sto benissimo di gambe, Fausto sembra avere un cambio repentino di ritmo, lo affianco senza sforzo e piano piano tutto il gruppo è distanziato. Il passo che impostiamo sembra dare i suoi frutti, perchè lì davanti Losti perde terreno, e dopo qualche minuto lo affianchiamo e lo superiamo, avviandoci verso un'altra serie di tornanti in salita. Verso la fine del primo giro, però, scopro che il mio punto debole (che dovrò curare in qualche modo) sono le discese, dove proprio non riesco a spingere decentemente, mentre Fausto sembra non avere di questi problemi. Ricomincia l'ultima salita e riprendo il ritmo giusto, chiudo il primo giro in 43' circa, Con Fausto ancora a tiro. Mi stupisco del fatto che l'idea di fare altri 10 km e passa non mi spaventa, e vado tranquillo spedito nel secondo giro, quasi sicuro comunque che non riuscirò a riprendere Fausto, che nella prima discesa comincia a guadagnare terreno. Su un lungo rettilineo mi giro per vedere se qualcuno sta cercando di recuperare da dietro, ma c'è un vuoto. Il 2° giro è proprio tosto, le gambe sul fondo morbido iniziano a pesare, e il fiato ad affannarsi, l'attenzione per eventuali buche scema con il rischio di farmi male, tutto sommato però proseguo facilmente, e perdo solo 1 minuto e mezzo dal primo giro, per fortuna i rifornimenti idrici sono abbondanti. Dopo l'ultima estenuante salita, in cui è compresa una gradinata scavata nella roccia e un vero e proprio passaggio in un terreno impervio, arrivo al traguardo secondo assoluto, stanco ma veramente contento del risultato. 1'13" dal vincitore. Un altro piccolo gradino scalato verso la montagna che si chiama Maratona. Unica cosa negativa, ho dimenticato la mia macchina fotografica a casa, e queste schifezze che pubblico (fatte con il cellulare) non rendono giustizia alla magnificenza del posto.

mercoledì 15 settembre 2010

DAY 163: GARMIN SI', GARMIN NO? PRIMA MEZZA MARATONA (O QUASI)


A dire il vero (datemi pure dell'ignorante) non sapevo neppure che esistesse un simile aggeggio. Ai miei tempi (eh, la vecchiaia) la tecnologia più sofisticata era il contapassi, totalmente inaffidabile per avere dei riferimenti precisi, o il contachilometri dell'auto, altrettanto inaffidabile, che il mio allenatore usava per tracciarmi le ripetute da 400 metri in salita su strada. Finchè ero un atleta totalmente da pista, o al massimo nelle brevi distanze su strada, il problema di avere dei riferimenti precisi non si poneva, anche perchè non avevo bisogno di portare il cronometro al polso, ci pensava il mio allenatore a comunicarmi i ritmi ogni giro di pista, e di conseguenza regolavo l'andatura accelerando o rallentando. Preparando e allenando lunghe distanze, invece, mi accorgo della assoluta necessità di avere riferimenti precisi, perchè finora sono sempre andato a spanne, misurando a occhio in base ai percorsi fatti in macchina affidandomi al contachilometri, ma di riferimenti veri e propri nisba. Finchè sei in una maratona ti puoi regolare con il pacer (idealmente dovrei inseguire quello delle 3 ore e provare a staccarlo verso metà gara) ma nei lunghi come il giro dei due paesi che ho tracciato diventa difficile concentrarsi su un ritmo, quando sono fresco mi sembra troppo lento e accelero, con il rischio di esaurire troppo presto le energie, quando invece sono troppo stanco il ritmo mi sembra lento perchè la frustrazione dilata i tempi e sembra che la strada non finisca mai. Questo stato di cose fa sì che in realtà io non sappia neppure quale sia il ritmo di 4' al km che vorrei preparare per le lunghe distanze, anche perchè non avendo una pista a disposizione non posso neppure affidarmi a quella. Unico problema è che il costo di questi aggeggi non è proprio abbordabile... Per la cronaca però un risultato molto positivo c'è: completo il giro dei due paesi in 1h23'25", battendo il tempo di 2 settimane fa di 1h28'36". Niente male a distanza di così poco tempo.

Intanto per domenica assaggio la mia prima mezza maratona... o perlomeno la distanza è quella, in realtà si tratta di un 21,100km con saliscendi e fondo misto asfalto/sterrato, che fa parte di una 2 giorni di trail running (la seconda tappa non la faccio, 61 km per il momento sono troppi per me), quindi abbastanza inutile per avere dei riscontri cronometrici affidabili per la mezza maratona, ma sarà comunque indicativo della mia predisposizione o meno ad affrontare serenamente queste distanze. Niente Alghero, dunque, che mi sarebbe piaciuto tanto farla, perchè il presidente della squadra mi ha voluto a Macomer come unico rappresentante della società (sono l'unico atleta adulto in attività, qualcuno sicuramente lo avrà notato in giro per le gare, ma il nome Laerru non è che si senta proprio spesso...).

Programma settimanale:

Day 161  - lunedì: scarico - 50' di corsa lenta insieme ad un'amica che sta iniziando a correre, stretching

Day 162 - martedì: lungo veloce, giro dei due paesi, 1h23'25", stretching

Day 163 - mercoledì: scarico, 30' corsa molto leggera, stretching 10' e 5 allunghi da 60m

Day 164 - giovedì: stretching, riscaldamento 20', esercizi di mobilità gambe, 4 allunghi da 60 m, 8 ripetute da 200 m con recupero in corsa, 20' di corsa leggera defaticante, stretching

Day 165 - venerdì: scarico, stretching, 30' di corsa leggera, 4 allunghi da 60 m, riposo assoluto

Day 166 - sabato: trail running corto da 21,100 km a Macomer

Day 167 - domenica: scarico, 30' corsa leggera, stretching, 4 allunghi da 60 mt

domenica 12 settembre 2010

DAY 160: ARRAMPICATA PODISTICA NULVI MONTE ALMA

Ok, premetto subito che la mia intenzione era quella di una tranquilla passeggiata, ma l'appetito vien mangiando, e d'altronde lo spirito dell'atleta competitivo non lo si può trattenere a comando, e la spunta sulle intenzioni di non strafare. Ma ho la scusante di non essere l'unico atleta tesserato Fidal alla partenza, oltre alla scusante di essere, per quanto riguarda gli allenamenti, completamente autodidatta, dato che il mio allenatore sono io. Con me parte anche un TM, Danilo Piana, che ho già visto in altre gare, quindi è comunque una noncompetitiva/competitiva. Tra altri atleti con divisa, qualcuno della squadra del Monte Alma, e uno che mi fa sgranare gli occhi a pensare a come avrà i piedi dopo la gara, avendo calzato ai piedi in maniera (a voler essere generosi) sconsiderata delle scarpe da calcetto. La gente di Nulvi ci guarda con curiosità, la maggior parte dei partenti sono infatti persone di fuori, ma è un posto che mi piace, accogliente e ben disposto. Mi dicono che tra noi c'è qualcuno che ha fatto un paio di maratone, ma non mi indicano chi, e come tutte le non competitive c'è molta gente non proprio in forma, che è comunque lì con tanta buona volontà, e chissà che non si innamori della corsa e decida di diventare un atleta, visto che a Nulvi manca una società podistica.
Partiamo alle 9.30 del mattino, e scopro con piacere che la corsa mattutina, che non intraprendevo da tempo immemorabile, mi riesce comunque agevole. Parto tranquillo, ma a differenza di molte gare del genere che ho visto c'è molta cautela, e nessuno si azzarda a strafare, anche perchè i poco esperti sono di Nulvi, e conoscono le fatiche del percorso. Prima dell'uscita del paese siamo un piccolo gruppetto, tra calciatori e atleti, finchè in 3 non decidiamo di cambiare il passo lasciandoci dietro tutti, che procederanno più tranquilli al traguardo. La prima parte, consistente in circa 3 chilometri e mezzo, è un misto di pianura e discesa. Danilo rompe gli indugi e prova ad allungare, io rispondo all'attacco aumentando a mia volta, sorpassandolo e dettando il ritmo della corsa; qualcuno dalla moto avvisa il 3°, di Nulvi, che sta tenendo un passo troppo alto, di 3'15" a km, e dal fiatone che sento effettivamente sta andando oltre le sue possibilità, e per questo lo ammiro parecchio. Fino al bivio che porta alla chiesa di Monte Alma siamo in due a condurre, ma al rifornimento mi sento ancora fresco e provo ad attaccare, pian piano sento i passi di Danilo farsi più lontani, e capisco di poter tenere, almeno finchè non vedo in cosa consiste l'ultimo km e mezzo, una salita folle, in cima alla quale c'è un gruppo di persone ad aspettare. La pendenza si fa sempre più forte, finchè quasi non mi impedisce di correre, e sembra davvero di arrampicarsi. Ma ad una curva giro la testa e non vedo più il 2°, quindi continuo a salire con tranquillità, con la salita che in certi punti fa impallidire Villanova. Arrivo con gli applausi del pubblico, vincendo la prima gara dopo tanti anni dall'ultima volta. Ok, una semplice gara non competitiva, ma tant'è. Ci guadagno un bel quadro messo in palio dagli sponsor, gli altri premi sono in natura, e quasi li invidio perchè i prodotti di Nulvi sono davvero buoni. Con mia moglie troviamo anche i nostri amici, che scopriamo con piacere essere tra gli organizzatori dell'evento, e chiudiamo la mattinata in compagnia tra l'atmosfera di festa. Tra una risata e l'altra mi chiedono se sarò presente alla gara del 26 settembre, di circa 10 km, non posso dire di no a tanta ospitalità, quindi farò 2 gare in 2 giorni.
 Questo è il tratto finale della salita suicida (foto di Giovanni Canalis, grazie a Davide Ribichesu che me l'ha segnalata).

 E questi invece sono i piedi del corridore partito con le scarpe da calcetto. E' arrivato con le scarpe in mano...

mercoledì 8 settembre 2010

DAY 156: DOLORI ALLE GAMBE


Non ho saputo resistere al richiamo di un altro sport tra i miei preferiti, il calcio, e mi lascio convincere lunedì a giocare una partita. Qualcosa di positivo c'è, corro per un'ora intera senza quasi sforzo, a tutto campo, mentre gli altri, tutti giovanissimi, ansimano vistosamente dopo 2 scatti, e questa la dice lunga sul grado di preparazione. Il problema però arriva il giorno dopo, e me l'aspettavo. Dopo che per almeno un anno e mezzo non indossi le scarpe da calcio, e vai su un terreno abbastanza insidioso come l'erba sintetica pesante, il giorno dopo son dolori, e proprio quando avevo deciso di allenare le salite in vista della gara di domenica a Nulvi (5 km con pendenze molto interessanti). Ma faccio buon viso a cattivo gioco, e rispetto quanto previsto, premurandomi uno scarico adeguato per i giorni successivi.

Programma settimanale

Lunedì - Day 154: Stretching, riscaldamento 20', partitella a calcio 1h

Martedì - Day 155: Stretching, riscaldamento 15',  allunghi 60 mt, scalata da casa alla fonte di Concula (Laerru) 24' di corsa continua in salita, ritorno verso casa in corsa agile.

Mercoledì - Day 156: Scarico, Stretching, 45' corsa leggera, 4 allunghi da 60 mt

Giovedì - Day 157: Stretching, 25' corsa leggera, 4 allunghi da 60mt, 7X1000 in salita con recupero in corsa, scarico verso casa


Venerdì - Day 158: Stretching, 50' corsa agile con variazioni di pendenza, 6 allunghi 80mt


Sabato - Day 159: Stretching, 30' corsa leggera, 4 allunghi da 60 mt


Domenica - Gara a Nulvi, arrampicata podistica da 5 km

Settimana un pò leggera, quindi, anche perchè non mi sento benissimo, un pò di raffreddore, ma penso che in capo a domenica dovrei essere in forma, dopodichè ricomincio a lavorare fortemente sui ritmi  nel fondo già da martedì prossimo.

lunedì 6 settembre 2010

DAY 153: STINTINO CORRE 2010

Prima gara del sesto mese di allenamento, iniziato da pochi giorni e che mi porta ancora buone notizie sul mio stato di forma fisico. Finisco in 20'30" il percorso di circa 5,8 km, con una media di 3'32" al km (un grazie al padre di Davide per avermi fatto il calcolo), arrivo di nuovo 2° di categoria e salgo sul podio insieme a Davide. Nonostante il buon risultato però stavolta sono meno entusiasta del solito. Se devo fare una previsione per il prossimo anno Stintino per quanto mi riguarda è cancellata dal mio calendario di gare. Bello il percorso, veloce e abbastanza equilibrato, ma la sensazione che ho avuto rispetto ad altri posti è stata che la gara fosse un impiccio per questo paese, e nientaltro, un ospite scomodo. Non voglio però entrare in polemica nè con il paese nè con chi ha organizzato la corsa, resta il fatto che ci sono posti molto belli dove andare a vivere lo spirito sportivo, ma Stintino non rientra tra questi, a mio personalissimo parere, e i motivi li tengo per me.

Parlo della gara, dove ovviamente trovo solo gente che ha voglia di correre, di divertirsi e di dare il massimo, insomma, mi trovo nel mio abitat naturale in mezzo a chi fa sport. Causa partenza in ammucchiata in spazio ristretto, mi cautelo per non rimanere invischiato nella truppa come già successo a Banari... con il risultato stavolta di trovarmi nella scomoda posizione di dettare il ritmo. Nel primo tratto infatti si dispongono tutti dietro di me, una situazione che non mi è mai piaciuta, perchè non so come comportarmi. Pian piano però la corsa la prendono in mano i migliori, e io cerco in qualche modo di reggere il loro ritmo, che è ancora troppo alto per me. Al giro di boa li ho ancora a tiro, ma ben presto devo cedere, causa sopraggiunti limiti fisici. Cerco comunque di tenere un ritmo che non mi faccia perdere terreno rispetto ai miei inseguitori, e aspetto di rientrare in paese per provare un piccolo attacco. In dirittura di arrivo provo una piccola volata, recuperando una posizione.

Per il resto, mi sono divertito tanto, seppure con lo spirito un pò rammaricato da alcune cose che non mi sono piaciute. Next race... non lo so, Pozzomaggiore è vicino, ma mia moglie stavolta vorrebbe andare ad una gara non ufficiale a Nulvi per incontrare alcuni amici, la gara è anche interessante, e dovrebbe essere un 10km con pendenze impegnative. Vedremo.

Piccola nota aggiuntiva e positiva, oggi ho visto Benito Casula, atleta di 81 anni, andare più veloce del solito e lasciarsi dietro un pò di gente. A questa età già correre è qualcosa di straordinario, migliorarsi è addirittura eroico. Non c'è da stupirsi, visto che lo stesso Benito si è arrampicato su per Villanova Monteleone nei 18 km con salite che avrebbero stroncato molti giovani. Queste persone non fanno sport, queste persone SONO lo sport.

martedì 31 agosto 2010

DAY 148: MI SENTO VOLARE

Spero tanto che non sia una forma momentanea, ma in questo periodo particolare mi sento molto bene, a dispetto di quell'inconveniente fisico, l'ematuria, che ho scoperto essere una conseguenza della gara di Villanova, che si è manifestata palesemente dopo un lungo su strada infrasettimanale, al termine del quale mi sono appunto spaventato, nonostante fisicamente stessi abbastanza bene. E' perciò con un pò di timore che oggi faccio un lunghissimo (almeno per me) a ritmo costante e sostenuto, superando lo scoglio dei 20 km (anche se non so di quanto, vado sempre e comunque a spannometria) per la prima volta in vita mia. La gara di Oschiri mi ha fatto capire che allenare bene sia il fondo che la velocità (con le classiche ripetute in salita e i 1000 in piano che faccio più o meno regolarmente) porta a risultati tangibili, e che dopo numerosi tentativi di trovare un equilibrio negli allenamenti sto ingranando meglio di quanto pensassi. Parto da casa di buona lena e mi dirigo verso Sassari, poi svolto verso Perfugas, devio in una stradina di campagna dove trovo un lunghissimo rettilineo in piano che è un piacere da vedere e da correre, dopo 45' minuti di corsa sbuco dalla strada per Tempio, a circa 4 chilometri da Perfugas, raggiungo il paese, lo attraverso e ne sbuco fuori dopo 1h circa e comincio la scalata verso Laerru, arrivato qui un altro chilometro in salita verso casa, e dopo 1h28'54" apro il cancelletto della mia dimora. Terrò a mente questo tempo per le future escursioni, prendendolo come riferimento per test successivi per il miglioramento. La sensazione al momento è quella di poter correre una mezza maratona in meno di 1h30', sempre che non sia troppo presuntuoso al momento. Ma per correre una maratona intera capisco subito che la strada da fare è ancora molto lunga. C'è uno scoglio non da poco da superare, che è il dolore alle gambe. Dopo 1h20' di corsa infatti, nonostante il fiato sia ancora molto fresco e libero da affanni, le mie gambe accusano dolori non proprio simpatici, ed è un inconveniente per il quale devo lavorare parecchio se voglio davvero raggiungere il mio obiettivo. Devo darmi da fare decisamente sul fondo, aumentando progressivamente i ritmi su questo percorso, dopodichè potrò iniziare a dedicarmi seriamente alla preparazione della maratona vera e propria.
Programma di questa settimana:

Lunedì, day 147 - scarico della gara di Oschiri, 20' minuti di corsa leggera, stretching e 4 allunghi da 60 metri

Martedì, day 148 -  stretching e riscaldamento, lungo 20 km, test di resistenza

Mercoledì, day 149 - scarico, 30' corsa leggera, stretching e 5 allunghi da 60 metri

Giovedì, day 150 - stretching, riscaldamento, ripetute 7X1000 in piano a 3'30" con recupero in corsetta, scarico risalendo verso casa

Venerdì, day 151 - scarico, 50' di corsa leggera, stretching e 7 allunghi da 80 metri all'80-90%

Sabato, day 152 - scarico, 30' di corsa leggera, stretching e 4 allunghi da 60 metri in piano

Domenica, day 153 - gara a Stintino su strada, 5 km.

lunedì 30 agosto 2010

DAY 147: SPORT MAESTRO DI VITA

Forse è solo presunzione, ma posso assicurarvi che tutti gli sportivi (veri) che conosco sono delle persone civili, simpatiche, intelligenti, che hanno a cuore il mondo che li circonda, e che inorridiscono di fronte agli scempi di cui sono capaci persone che evidentemente non hanno la stessa sensibilità. Capita che con mia moglie decidiamo di partire presto per Oschiri, trovare un posto fresco dove fare un pranzo leggero, esplorare luoghi e coltivare la mia passione per la fotografia in mezzo a paesaggi suggestivi. Come sempre quando decidiamo di mangiare in viaggio, è d'obbligo organizzarsi per la spazzatura. E' semplicissimo, basta portarsi dietro un sacchetto, riporre i rifiuti, riportarli a casa e conferirli correttamente. Ci fermiamo in una bella chiesa (di cui non ricordo il nome, maledetta memoria volatile), che offre una bella ombra e un paesaggio suggestivo, nonchè interessante da visitare, nei pressi di Oschiri. Pasta, qualche fetta di melone, bevande rigorosamente non gassate per me, gassosa per mia moglie, un buon caffè ancora caldo nel termos e mi sento rinvigorito. Un cane si avvicina adocchiando la pasta, ne è avanzata un bel pò, gliela mettiamo su un piatto e quello se la spazzola via, aspettiamo che finisce e poi riponiamo il piatto di plastica nel sacchetto della spazzatura. Ci assicuriamo di non lasciare niente, facciamo un breve tour del cortile e della chiesa, e ci avviamo verso il lago Coghinas, del quale una delle sponde sfiora proprio Oschiri, per riposarci, rilassarci e scattare qualche foto prima di tornare in paese e attendere la gara.


Troviamo una stradina che scende proprio verso un  molo di modeste dimensioni, nel quale è ormeggiata una piccola barca, e da cui si gode di un paesaggio niente male, oltre che di un paio d'alberi che riparano dal sole abbastanza caldo delle 2 del pomeriggio.

Un paesaggio incantevole, finchè non ci si avvicina per goderselo. Andiamo a parcheggiare e queste foto sotto sono mostrano lo scempio che abbiamo trovato a una decinda di metri dal lago. Lattine di birra, bottiglie, piatti di plastica, spazzatura di ogni genere, una distesa che solo a vederla fa piangere il cuore, tutta lì, abbandonata da qualche esercito di scellerati ignoranti, a pochi passi dal Coghinas.


Qui non si tratta di pigrizia, non si tratta di sbadataggine, questo è vandalismo vero e proprio, e non ha alcuna giustificazione, a meno di non considerare una giustificazione il fatto che chi compie questi scempi è un imbecille senza alcun senso civico. Per fortuna le persone civili sono la maggioranza, altrimenti i posti migliori della Sardegna sarebbero delle discariche a cielo aperto, e tanti posti non sono più appetibili proprio per tale ragione. Auguro a queste persone di venire colte sul fatto mentre mollano la propria spazzatura in questi luoghi, e gli auguro un linciaggio verbale nella pubblica piazza, affinchè si rendano conto di quanto siano idioti.

DAY 146: GARA A OSCHIRI, SAPORI DI CORSA

Soddisfatto al 100%, e forse anche qualcosa in più, per la gara di Oschiri, conclusa benissimo nonostante qualche intoppo (per essere benevoli) organizzativo. Colgo l'occasione per conoscere un altro blogger,  Davide Ribichesu, (che dovrebbe mandarmi una foto ;-)) e altri atleti suoi amici di cui purtroppo non ricordo il nome, perchè la mia memoria in questo è davvero balorda, e me ne scuso. Qualche intoppo per il ritardo, partiamo dopo le 20.30 perchè prima deve partire la gara clou internazionale, dove vanno ad un ritmo altissimo, per esigenze di ripresa TV, che cerca di sfruttare più luce possibile prima del tramonto. Poi a causa delle strade strette e il numero piuttosto alto di partecipanti la nostra gara viene divisa in due scaglioni, partono prima quelli dai 50 anni in su, la nostra dunque sarà l'ultimissima gara. A causa di questo, praticamente iniziamo il riscaldamento almeno 3-4 volte, tuttavia sento che le gambe già iniziando a corrichhiare sembrano rispondere bene, nonostante la previsione pessimista avuta in settimana. Evidentemente le ripetute sui mille a ritmi abbastanza veloci mi sono serviti più di quanto credevo. Alla partenza provo a tenere il ritmo del battistrada, e inizialmente ci riesco, almeno per 3 km, dopodichè i primi accelerano e io perdo terreno, arretrando in 5° posizione. Riesco a mantenerla fino alla fine, chiudendo in 16'20" circa. Non so il tempo esatto perchè l'ennesimo disguido organizzativo mi manda in bestia, con i giudici che pretendono che di giri ne manchi ancora uno. Dopo un iniziale smarrimento, decido che anzichè polemizzare farmi un altro giro non mi costa granchè, scoprendo poi che anche i battistrada hanno fatto altrettanto. Alla fine comunque viene tenuto conto solo dei 5 giri effettuati, anche perchè Davide giustamente si è fermato, salendo comunque sul podio dei primi cinque di categoria. Per la mia prestazione chiudo 5° in classifica generale e 2° di categoria, oggi davvero sentivo le gambe andare con ritmi che avevo dimenticato da tempo, e per qualche chilometro ho anche avuto l'illusione di poter tenere testa ai battistrada. Comincio a stare benissimo, d'altronde anche quando ero giovane il mezzofondo veloce era la specialità che prediligevo. Next race Stintino.

sabato 28 agosto 2010

DAY 144 & 145: A OSCHIRI CI SARO'

Ridimensionato il pericolo, ieri riposo completo e ristoratore, per oggi prevedo una corsetta di almeno mezzora per rimettere in moto le gambe e qualche allungo in pianura, insomma, scarico per la gara di domani. A meno di imprevisti sarò dunque ad oschiri, cogliendo l'occasione di vedere Fabrizio Mori, campione del mondo dei 400hs a Siviglia, a cui spero di poter strappare un autografo e una foto. Appuntamento per domani dunque a Oschiri, gara veloce di 5 km, e vediamo come sto. Per il resto, vedrò di prendere meno sottogamba gli impegni delle lunghe distanze, prevedendo dei recuperi maggiori prima di intraprendere allenamenti pesanti.

venerdì 27 agosto 2010

DAY 143 BIS: PREOCCUPATO.... E SUL SERIO


Non so ancora cosa sia, anche se un'idea (spero) ce l'avrei. Ma sono abbastanza spaventato. Intanto domani  assoluto riposo, e prenoto una visita dal medico, a meno che non mi stia spaventando per nulla. Molto probabilmente domenica niente gara ad Oschiri. Spero non sia qualcosa che mi possa far smettere di correre, sarebbe dura da mandare giù...

mercoledì 25 agosto 2010

DAY 142 e 143: CERCASI PAIO DI SCARPE

Mi fanno male i piedi, me ne sono accorto soprattutto durante la gara di Villanova Monteleone. Segno che per le lunghe distanze le scarpe che uso sono abbastanza controindicate. Se qualcuno sa consigliarmi una buona scarpa, non troppo costosa, che permetta di non soffrire troppo nelle lunghe distanze ogni consiglio è bene accetto. Il mio peso è di 61 kg, e la velocità ideale che vorrei raggiungere è di 4'10" al km.

Proseguo con la preparazione per la gara veloce di domenica ad Oschiri, ieri ripetute 7 x 1000 in 3'30" (1000 metri spannometrici fatti su terra battuta), buone risposte, ma ancora dolori all'anca destra sotto il gluteo, ma niente di particolarmente fastidioso. Per oggi un buona ora di corsa per smaltire il lavoro.

martedì 24 agosto 2010

DAY 141: SI RICOMINCIA

Dopo le fatiche della gara di Villanova ricomincio con gli allenamenti, conscio di quello che la dura scalata verso il paese vicino ad Alghero mi ha fatto capire, cioè che la strada da fare per correre una maratona è ancora molto lunga , e che necessita di miglioramenti continui, ma senza troppa fretta. Dopotutto mi sono posto l'obiettivo di raggiungere lo scopo entro due anni, e ancora non ho finito il 5° mese, dunqu la tabella di marcia posso definirla rispettata. Intanto riuscire a fare una gara di 19 km con lunghi tratti con pendenze assurde è una dimostrazione che la condizione fisica sta migliorando notevolmente, e che quindi posso sperare che i miei polmoni non siano del tutto compromessi da tanti anni di sfrenato tabagismo, e che forse nel periodo di 3-4 anni in cui ho smesso qualcosa si sia "ripulito". Norge mi fa giustamente notare che il giorno dopo la gara dovrei comunque fare 5-6 km per sciogliere la fatica accumulata, ma preferisco fare così per due motivi. Il primo è legato alla foto sopra, che è l'altro sport che preferisco, e che quando posso pratico ancora, l'altro è che nelle tabelle che mi sono prefissato c'è almeno un giorno di riposo assoluto. Solitamente sarebbe di domenica, ma in caso di gare opto per il giorno dopo. Siccome mi alleno 6 giorni su 7, almeno 1 libero lo tengo da parte per ricaricare le batterie, e val bene un giorno in più di dolori.

lunedì 23 agosto 2010

DAY 140: RIPOSO ASSOLUTO

Ho dolori dappertutto, per oggi di correre proprio non se ne parla. Si ricomincia domani a far andare le gambe con almeno un'ora di corsa, poi mercoledì rifinitura per la gara di Oschiri.

DAY 139: DAL MARE ALLA MONTAGNA, VILLANOVA MONTELEONE

Dirlo così, "dal mare alla montagna" è semplice. Diverso è quando questa frase assume un significato ben diverso. Cioè quando significa sofferenza. Ho visto l'inferno, ed era la strada per Villanova Monteleone, e c'erano 160 dannati che con me vagavano apparentemente senza meta alla ricerca di una discesa che non arrivava mai, mentre biechi individui ci tormentavano con acqua gelata.

Ok, basta scherzi ;-)

Il primo impatto con la lunga distanza in gara è stato un pochino traumatico. Un conto è sentirla raccontare, un altro è viverla in prima persona, il risultato è stato, come sempre, che ho sotovalutato sia il percorso che lo stato fisico in cui mi trovo. Il dolore alle gambe che mi ha attangliato ieri non è sparito come avrei voluto, e già nel riscaldamento capisco che c'è qualcosa che non quadra, e che fanno un pochino di fatica. Ma non me ne curo più di tanto, e decido di tenere un ritmo non proprio blando, in barba al fatto che più o meno sapevo cosa mi aspettava più avanti. Sarà quasi un calvario. Eppure, senza timore, posso dire che è probabilmente la più bella gara a cui ho partecipato, nonostante le mie condizioni poco ottimali mi abbiano fatto soffrire per 1h30'15", il mio tempo finale, lontanissimo da quelle che erano le speranze più ottimistiche. Poco male, ho pagato l'inesperienza e il fatto che fosse la mia primissima gara con distanze così lunghe.

La prima salita mi aggredisce come un leone affamato, e commetto l'errore di versarmi l'acqua sul collo del primo rifornimento: temperatura probabile 15°, temperatura che ho sentito praticamente quella di un freezer tarato al massimo. Mi manca il respiro e sbando. Ma dico io, si può dare dell'acqua fredda a dei tizi che stanno affrontando una scalata grondanti di sudore? La cosa però che mi distrugge un pochino è un bruciore di stomaco incomprensibile, che non mi lascia per almeno mezzora. Ma resisto anche a questo. Intanto la gara prosegue, tra qualcuno che mi sorpassa, qualcuno che io stesso sorpasso, qualcuno che si ritira stremato, la prima salita è qualcosa che ti fa male dentro, qualcosa a cui non ero preparato. Stoicamente però cerco di resistere, a dispetto del fisico che continua a sussurrarmi di chiamare una delle macchine dell'organizzazione per riportarti a casa.

Quando si scollina, ti sembra di rinascere, addirittura ti passa il fiatone e provi a spingere sulle gambe. Quasi ti dimentichi che poco prima stavi ansimando e meditando se quell'ombra così invitante disegnata dall'albero non fosse un ottimo posto in cui sedersi e godere del bellissimo paesaggio. Ma come le cose belle dura poco, ed ecco la seconda salita, che pur meno tosta della prima, ti sembra insuperabile. Le ginocchia iniziano a risentire del lavoro di ieri scricchiolando in maniera preoccupante, ad ogni passo sento una fitta sul tendine che lega il gluteo al bicipite femorale di quella maledetta gamba destra. Positivo che l'afa si sente meno, e vorrei vedere, visto che sono già le 19 e ci troviamo a circa 600 metri in quota. Guardo giù e vedo il mare, lontanissimo, e capisco di aver fatto tanta strada, e lo capisco ancora meglio quando leggo il cartello km15. Mi faccio forza e continuo a salire, sapendo che ormai non manca molto al traguardo. Il limone dell'ultimo rifornimento sembra miele in bocca, e l'acqua della bottiglietta sembra energia pura, quando finalmente dietro una curva vedo il paese, e con esso la discesa che lo attraversa. Incredulo mi ci lancio a capofitto, e quasi mi meraviglio di avere ancora energie per tenere quel passo. La gente che applaude ha un bell'effetto, e quando arrivo al traguardo trovo un muro di persone sui due lati, e dei bambini sull'arrivo che mi danno il 5. Magnifico, in pratica dimentico tutto quello che ho passato prima.

Ringrazio davvero di cuore tutto il paese per aver organizzato questa meravigliosa gara,  nonchè l'arrostita del dopo premiazioni (stavolta però niente prodotti tipici per me, 4° di categoria e 31° in classifica generale) e l'anno prossimo di certo non mancherò. Solo che la affronterò con più garbo ;-)

Next race, Oschiri