mercoledì 11 agosto 2010

DAY 127: CONSIDERAZIONI SPARSE

Allenamento senza particolari novità rilevanti, pur con soddisfazione per il lavoro muscolare, al solito dopo una mezzora di corsa seguita da abbondante stretching e qualche allungo per sciogliere un pò di dolore residuo alla coscia destra, che però non disdegna di spingere quando glielo chiedo. Ma questo post mi serve per buttare giù un fiume di parole, che servirà unicamente da valvola di sfogo, anche se dubito che qualcuno passando di qui per caso abbia voglia di leggerlo. Lo "still life" in bianco e nero (artificiale) qua sopra non è il modello di scarpe che utilizzo, ma è proprio LA SCARPA che uso. E' logora, sporca, deformata in più punti., ed ha anche un taglio nella parte superiore, a causa di un pezzo di filo spinato che si è impigliato mentre correvo. Probabilmente qualcuno storcerebbe il naso nel vederle, eppure, con queste scarpe mi alleno e gareggio, faccio riscaldamento, stretching e allunghi. E pensare che le ho acquistate quando nemmeno ci pensavo a ritornare alle corse. Addirittura le acquistai in saldo in un negozio non proprio specializzato, che ancora fumavo due pacchetti di sigarette al giorno, prima di dire basta a quella schifezza e ricominciare a respirare aria pulita, che in Sardegna si trova ancora.
Non ci ho mai capito nulla di scarpe, non so quali siano i modelli indicati in base al tipo di corsa e al tipo di atleta, quando ero giovane è stato il mio allenatore a sceglierle per me, ed usavo un paio di bellissime Mizuno chiodate dalle quali non mi staccavo mai, nè in allenamento nè in pista, e un paio di Saucony che parevano disegnate per i miei piedi e che utilizzavo per le corse su strada, ultraleggere. Ma erano altri tempi, e avevo altri passi. Queste invece le comprai a occhi chiusi, e quando le ho misurate ho subito pensato che sarebbero andate bene per correre, e che mi stavano comodissime. Non che ci abbia fatto granchè in questi anni, prima di iniziare questa avventura, ma la suola è intatta, come appena acquistate, anche se lo stesso non si potrebbe dire della tomaia. Il motivo per cui le uso ancora è sia per nostalgia che pratico, nonchè economico. Ho cercato una scarpa che potesse darmi qualcosa in più, che non costasse un occhio della testa, qualche occasione, ma prprio non ne ho trovato. In un caso pensavo di averle trovate, erano leggerissime, sembravano molto comode e certamente più tecnologiche delle mie, ma dopo pochi giorni di allenamento ho dovuto toglierle, perchè proprio non c'era verso. Dunque se qualcuno mi vede con queste brutte scarpe logore, che non sono nemmeno disegnate per le gare, e che invece uso su qualunque terreno, non storca il naso, perchè è il piede a scegliere la scarpa, non viceversa.

Ma in un certo senso, questa scarpa mi ha accompagnato fin qui, dai momenti più bui a quelli migliori. Quando erano nuove, spesso le usavo per uscire, erano belle da vedere, e a me piace vestire sportivo, pancia o meno. Ma che cosa mi ha spinto a tornare alla corsa? Non esiste una risposta semplice, io sono di quelle persone che ha migliaia di interessi nella vita, e difficilmente si trova il tempo per coltivarli per bene. Ma a due cose in particolare sono molto legato: all'atletica e alla fotografia. Il motivo per cui avevo mollato l'atletica, era perchè mi sentivo quasi un traditore. C'è stato un periodo in cui prima saltavo gli allenamenti, dopo sono arrivate le sigarette, tante, e con esse il divertimento notturno sfrenato, grandi bevute con gli amici, qualche spinello di tanto in tanto, anni di duro lavoro in pista buttati al vento. Intendiamoci, non che adesso io sia diventato un eremita, ma c'è modo e modo di divertirsi, ed ora lo faccio ugualmente, anche se sono sposato e aspettiamo un bambino. Il tutto senza fumare manco mezza sigaretta, e senza esagerare con l'alcol. Il massimo che bevo è un pò di birra il fine settimana, ma niente superalcolici. Solo ora mi rendo conto che avrei potuto avere ugualmente una vita piena di divertimenti senza rinunciare per questo allo sport, grande passione. che dentro di me non mi ha mai abbandonato. Per cui le gare mi accontentavo di vederle in TV, emozionandomi alle grandi imprese dei grandi sportivi, e quasi piangendo di gioia alla vista di Baldini che tagliava il traguardo di Atene, per non parlare dell'altro giorno, che all'ultimo lancio di Vizzoni mi sono messo a saltare con i pugni levati in aria nel vedere il martello volare oltre la linea del secondo posto. La gara del martello mi fa un certo effetto, per motivi personali. Un mio ex compagno a Sorso in quella che un tempo era una gran bella squadra, morì molto giovane, in un incidente stradale mentre tornava a casa in licenza dal servizio militare. Era una grande promessa del martello, capace da allievo di fare una misura mostruosa come 54 mt, e mi ricordo le ore passate in palestra, lui con i suoi carichi assurdamente pesanti, io con i miei, pur ragguardevoli, a sudare sette camice. E mi ricordo di una gara ad Orvieto, in cui noi della squadra eravamo in tribuna a fare il tifo per lui, che se la vedeva con un altro gigante di Livorno. All'ultimo lancio vediamo il suo martello volare lontano, oltre il segno che mentalmente avevamo individuato come quello lasciato dal livornese, che in quel momento era in testa. Esplodiamo come una bolgia ancor prima che il giudice dicesse la misura esatta, che gli diede il primo posto. Il ricordo è ancora vivido, e quando morì fu uno shock per tutta la Sorso che lo conosceva.

Mi accontentavo di seguire la TV, finchè un giorno nel paese in cui mi sono trasferito non ho visto una gara su strada, Laerru. Mi sono passate davanti tante immagini come flashback, ho preso la mia fida macchina fotografica e ho scattato tante foto, che ho poi dato al sindaco, grande appassionato di atletica e giudice fidal, nonchè presidente della piccolissima squadra di atletica del paese. Mi dissi, in quel momento, senza tanta convinzione, che l'anno dopo avrei dovuto parteciparvi anch'io. Ma i mesi passavano, e il fisico sempre più infiacchito continuava a dirmi che non sarei mai riuscito ad alzare il culo, che oramai era tutto compromesso, che da ex fumatore non potevo certo pensare di correre di nuovo. E più mi guardavo allo specchio più vedevo quello che sarei diventato di lì a pochi anni: un panzone che lentamente invecchiava e che sedeva  sulla veranda di casa con una birra in mano e la pancia appoggiata sulle ginocchia. Per quanto cercavo di ingannarmi, era quello il destino a cui sarei andato incontro. Ma la paura di fare quella fine non riusciva comunque a smuovermi. Finchè un bel giorno non sento un odore che mi riporta a quei tempi. Non so se a qualcuno è già capitato, ma certe volte un odore in qualche modo ti fa tornare indietro nel tempo. Quello che mi ha riportato alla mente non era il bel fisico che avevo a 18 anni, nè i muscoli guizzanti in palestra mentre sollevavo i pesi. Ciò che mi è tornato alla mente sono le gare. L'aria che si respira prima, durante, e dopo una gara, è qualcosa di meraviglioso, che solo chi è o è stato atleta può capire, è qualcosa che ti entra dentro e che ti rimane. Il nervosismo nel riscaldamento, la tensione, la sensazione di avere un groppo in gola, poche battute scambiate con gli altri atleti, poche anche con quelli che conosci bene, perchè poco prima della gara si è troppo tirati per avere una conversazione brillante. Quando lo starter spara, il groppo sparisce, e all'improvviso ti ritrovi nel tuo abitat naturale,  a correre, a spingere, il pubblico che incita, per un tratto senti le energie che ti abbandonano, poi tornano, e infine il traguardo, tanto agognato, e il rammarico perchè a volte vorresti che durasse di più, perchè correre è la tua vita. E dopo la gara torna il sorriso, la voce più tranquilla, ci si scambia impressioni con gli altri atleti, con gli amici. E poi, se è andata benissimo, un piccolo premio per compensare, anche se sai che il premio l'hai già avuto in gara, ed è quella magnifica sensazione di correre come il vento.

Tutte queste cose mi passarono davanti agli occhi in un lampo, e decisi che quel mondo doveva appartenermi di nuovo, ed eccomi qui. Ho iniziato a correre 4 mesi fa, e man mano che i giorni passavano sentivo il fisico sempre più leggero e scattante. All'inizio qualcuno mi guardava con compassione, il solito panzone in mutande che invano cerca di perdere qualche chiletto prima di riprenderne 15 a suon di lasagne e cannelloni. Dentro di me però raccoglievo le energie, cercavo di tirare avanti, anche se non è stato per niente semplice, con un infortunio abbastanza brutto alla caviglia e una tendinite lancinante causata da eccessivo sforzo. Lo sguardo compassionevole si trasforma in preoccupato, perchè mi vedono letteralmente dimagrire giorno dopo giorno a vista d'occhio, ma loro non sanno che io SO come dimagrire senza farmi del male, e continuo per la mia strada, nonostante le preoccupazioni non si trasformano in pressioni su mia moglie.

Prima di chiedere al sindaco appassionato di atletica se posso iscrivermi alla squadra e gareggiare, è lui stesso che mi vede per strada e mi chiede se sono interessato. Ho risposto di sì con un entusiasmo sportivo che avevo perso da tempo, e la prima gara è stata proprio a Laerru, dove ho fatto una prestazione niente male, considerando il poco allenamento che avevo. Ora, mi sento un atleta a tutti gli effetti, e il mio obiettivo sarà continuare a migliorare e raggiungere il mio obiettivo. Perchè il panzone sulla veranda con la birra in mano e la pancia appoggiata sulle ginocchia ora sogna di correre una maratona. E non si fermerà di certo.

Se qualcuno per qualche assurdo caso dovesse leggere tutto questo interminabile post, chiedo scusa per questi pensieri sconclusionati, ma è uno sfogo personale che mi è esploso da dentro, che se non lo mettevo per iscritto mi avrebbe logorato. Spero almeno che la foto vi piaccia, perchè come per la corsa, la fotografia è la mia grande passione.

6 commenti:

  1. E' molto bello questo post!! di una naturalezza incredibile... veramente ti faccio i complimenti per il tuo impegno e la tua determinazione..ti consiglio anche questo blog: http://vadoacorrere.blogspot.com/ anche lui ha ritrovato all'improvviso una forma splendida...ha una bella storia.

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  2. Grazie Davide, mi scuso er averti fatto sorbire questo lungo sproloquio :) Ho letto attentamente il link che mi hai segnalato, e devo dire che un pò mi sento in colpa per la mia frustrazione, considerando che quella persona è partita da una situazione molto più disperata della mia, e ha raggiunto dei risultati direi quasi eroici

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  3. Ciao! Proprio bello e appassionato il tuo blog, complimenti! Io ho iniziato a correre con metodo (6 gg a settimana) da 6 settimane e, come te, mi sono posto un obiettivo: correre la mezza in 90 minuti (ho 35 anni)! Per ora cerco di correre i 10Km in 45 e spero di riuscirici con altre 2 settimane di allenamenti. Ti volevo chiedere un'informazione: ci sono mezze maratone in programma quest'estate in provincia di Sassari? è necessario essere iscritto ad una società sportiva per parteciparvi? Io purtroppo non sono iscritto a nessuna società, e dopo l'estate al 99,99% lascio l'isola, quindi non so se val la pena iscriversi ora...grazie comunque per il tuo blog e per i tuoi racconti!
    Mac
    PS: qualcouno conosce il runner americano degli anni '70 Steve "Pre" Prefontaine? Io ho iniziato a correre dopo aver visto il film Without Limits! Che ispirazione!!! Stop PRE! Stop PRE!

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  4. Ciao, grazie per i complimenti, continua con i tuoi allenamenti, vedrai che ne avrai grosse soddisfazioni, i progressi nella corsa si faranno sempre più evidenti, e farla in 90 minuti vedrai che sarà solo il primo degli obiettivi che raggiungerai. Purtroppo la prima mezza maratona in provincia di Sassari è a Settembre a Usini, non so se sarai ancora dalle nostre parti. Per iscriversi bisogna essere iscritto ad una qualsiasi società di atletica in Italia (non solo in Sardegna) oppure con un'associazione sportiva riconosciuta dal CONI, e ovviamente bisogna aver fatto la visita medica sportiva. Per iscrizioni "al volo" alcuni fanno una tessera veloce con l'Endas, e poi inviano l'iscrizione via fax al comitato regionale fidal.

    Ciao!

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    1. Complimenti per il blog, ben fatto e appassionato. Ti incrociavo nelle mie corse tra Perfugas e Laerru, ora è un pò di tempo che no ti si vede più in giro di corsa. Tutto ok?

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    2. Purtroppo ho dovuto dire, forse, addio alle corse. Un infortunio irreparabile al piede...

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