martedì 14 agosto 2012

IL NULLA

Foto Antonio Vacca
Questo blog non si autodistruggerà fra dieci secondi come in un film di spionaggio, ma la tentazione è forte. Mentre si chiude un'edizione dei giochi olimpici tra gioie e dolori, in cui il campanilismo italico lo lascio da parte per godermi le gesta atletiche dei grandi campioni di sport a prescindere dalla loro provenienza, annuncio la chiusura definitiva del blog. Missione ormai fallita, quella di correre una maratona, a causa di un piede che ormai non può più essere recuperato. Avevo iniziato ad allenarmi in vista della maratona di novembre a Torino, carico di belle speranze, ma sono bastati pochi giorni per capire che non c'è più nulla da fare. Concludere un allenamento costava troppa fatica, e ogni giorno il piede continuava a peggiorare, fino, infine, a impedirmi del tutto di allenarmi. Che fare? Difficile dirlo, alla mia età, perché un recupero costa tempo, denaro e fatica, tutte cose che non ho. In un mondo ideale potrei rivolgermi gratuitamente ad uno specialista che mi segua nel mio recupero, che valuti la possibilità di un intervento chirurgico, e sempre nel mondo ideale potrei chiedere di assentarmi dal lavoro per curarmi. Nel mondo reale invece curarsi così costa tanti soldi, e se chiedi di assentarti per almeno un mese dal lavoro questi ti dicono che puoi startene a casa definitivamente. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso con me questo bellissimo sport, sulla strada così come su internet, dove mi sono divertito a leggere tante storie tutte accomunate dalla stessa passione eppure tutte diverse, vissute con intensità e partecipazione. E chiedo anche scusa a quanti si sono sentiti offesi da un paio di miei post, sono un tipo difficile, lo so, è stata la mia voglia di mettermi sempre in competizione a farmi scrivere cose poco diplomatiche e a volte anche ingenerose.

E ora? Dal punto di vista sportivo, devo assolutamente trovare una strada differente, non mi piace per nulla l'idea di tornare ad essere un vegetale seduto sul divano con la pancia che cresce giorno dopo giorno. Per il momento, torno alla mia grande passione del surf da onda, unito a palestra, bici e nuoto, poi si vedrà. Una cosa è sicura, non farò mai competizioni di surf, sono troppo scarso, mi limito a divertirmi tra le onde.  Ma c'è sempre posto nello sport per chi ha voglia di mettersi in gioco e di condividere una passione.

venerdì 25 maggio 2012

OCCHI PUNTATI SUL BERSAGLIO

Lo so, manca ancora molto all'evento, ma semplicemente non vedo l'ora, anche solo che inizi la preparazione a quella che sarà la mia prima maratona. Mi sento come un bambino, un pò timoroso, ma molto emozionato al pensiero di fare questa esperienza. Non ho ancora deciso di preciso come sarà la mia tabella, molto dipenderà da quanti giorni alla settimana il mio fisico e il mio lavoro mi permetteranno di allenarmi bene, ma una cosa è certa: minimo 5 allenamenti a settimana, di meno perderei qualità, e non riuscirei a correre la maratona come ho in mente. Il ritmo che voglio raggiungere alla maratona di Torino lo tengo segreto con chiunque, ma la speranza, almeno minima, è quella ovviamente di stare sotto le 3 ore, ma non nascondo di avere ambizioni più alte. Dovrò certamente avere un approcio agli allenamenti che finora ho trascurato in favore della velocità, ovvero il fondo lungo, anche se finora qualche uscita da 25 km almeno non me la sono certo risparmiata, soprattutto nella preparazione alla mezza maratona dello scorso anno, dove feci il PB.

Un aspetto fondamentale da curare sarà un allenamento che da più parti viene considerato insostituibile per un maratoneta: le ripetute con recupero a ritmo maratona. Detta così, per me che finora ho badato più alla velocità che al fondo sembra impossibile, ma in ottica maratona bisogna saper gestire ottimamente questo aspetto, ovviamente i ritmi delle ripetute non dovranno assolutamente essere proporzionati alle gare di mezzofondo, altrimenti la seduta va in malora. In questo senso comincio a fare i primi test affidabili con questa tipologia di allenamento, per verificare se il ritmo maratona che voglio impormi può essere realistico. Ovviamente con le dovute cautele, perché mi trovo in fase di scarico e assenza quasi totale di corsa, ma dopo un'iniziale difficile digestione del lavoro scopro che accelerare per poi recuperare a ritmo maratona passati i primi km il fisico si abitua e va a regime. Segnale incoraggiante dopo un riscaldamento di 4 km ho percorso circa 10 km in questo modo alternando 400 metri in accelerazione per poi recuperare su altri 400 metri, al ritmo con cui voglio presentarmi a Torino.  Il risultato finale è stato soddisfacente, ed ora torno alla mia fase di recupero. La corsa vera e propria la riprenderò a metà Giugno, per preparare qualche garetta vicina estiva, tra cui qualche interessante novità e la terribile scalata a Villanova Monteleone in Agosto. La tabella maratona inizierà il 30 Luglio 2012, per un totale di 16 settimane.

A giorni invece formalizzerò l'iscrizione, sia per risparmiare sul costo (devo già spendere sui 300 euro di viaggio) sia per non potermi più tirare indietro dall'impegno.

lunedì 14 maggio 2012

III AJO' A CURRERE A LAERRU - 7,6 KM - 27'27"

 Archivio questa prima parte della stagione con una bella gara organizzata nel paese dove abito. Forse poco affollata, anche se con le categorie giovanili arriviamo a qualche centinaio e grazie alla presenza folta dei miei compaesani sembra di essere in moltissimi. Questo è un appuntamento molto caro per me, perché 2 anni fa entrai nel mondo dei runners proprio con questa corsa, con appena 2 mesi di allenamento dopo aver raschiato via una decina di kg dal mio corpo non proprio scultoreo. 3 anni prima invece ho assistito come spettatore alla manifestazione, con la mia macchina fotografica, sognando di fare il salto nel mondo dello sport nonostante in quel momento pesassi 82 kg e facessi fatica a salire le scale. Sulla linea di partenza molte facce conosciute, alcune anni fa, come un mio ex compagno di squadra a Sorso all'epoca in cui ero un allievo, che qualche anno fa, dopo degli ottimi risultati (qualcuno mi dice che aveva un personale sulla mezza di 1h07') si era ritirato per tornare poi recentemente, anche se ha ancora un bel pò di allenamenti da fare per tornare ai vecchi ritmi.
Dopo le gare giovanili, sempre molto divertenti, è la volta delle donne, mentre noi ci prepariamo scaldando i muscoli. Qualcuno non gradisce la modifica del percorso originale che ho fatto, giudicandolo un pò troppo pesante, anche per l'aggiunta al totale di 1,5 km, e in effetti devo dire che non è stata una passeggiata, capendo dopo i primi 3 giri come mai molte donne nelle salite stessero camminando. Ma d'altronde il nostro è uno sport di fatica, no? E fatichiamo! Davide invece mi dirà a fine gara che il percorso gli è piaciuto, e questo fa capire che le sensazioni sono soggettive. Per quanto mi riguarda sono strade che conosco a menadito e nelle quali mi alleno spesso, quindi oltre ad essere avvantaggiato non posso dare ragione a uno o all'altro. Rispetto a due anni prima, poi, dove registrai un modestissimo 23° posto e 3° di categoria (su 3 persone...), volevo dare qualcosa in più, prima di chiudere la prima parte della stagione riposando per recuperare gli acciacchi e pensare alla maratona. Piacevole incontro con Filippo Salaris, oggi solo spettatore, reduce dal 7° posto della Marathon Des Sables, che mi racconta di aver ricevuto nel deserto i miei messaggi di incitamento. Il racconto della sua avventura mi ha fatto venire una voglia matta di partecipare a quella massacrante gara, e non è escluso che in questi anni non ci possa fare un pensierino, e Filippo mi dice che nel caso mi darà qualche consiglio sugli allenamenti da fare per preparare una gara così dura.

Pronti via (che sennò occupo tutto il blog con questo post), decidono tutti di mettersi dietro di me facendomi tirare la gara, forse per farmi pagare il fatto di aver disegnato il percorso. Scherzi a parte, non mi rendo conto dell'andatura sostenuta che sto tenendo, ma già dopo la prima salita con me ci sono solo altre due persone, tra cui il mio ex compagno di squadra e il vincitore della prima edizione. Al secondo giro il primo, Franco, allunga in salita con un passo elegantissimo che mi prende in contropiede, non riesco neppure a seguirlo. Per contro però, in discesa sembra inchiodato, e io e l'altro, Ivan, lo riassorbiamo quasi subito. Sembra quasi non sentire le salite, ma il fatto che le discese praticamente tiri il freno a mano mi fa sospettare che abbia qualche problema muscolare. Ivan prende le redini quasi alla fine del secondo giro, e ben presto si crea un piccolo vuoto. Il terzo e quarto giro li faccio praticamente in apnea, e riesco a tenere gli altri dietro di me, ma davanti la testa della gara è in progressione, e contemporaneamente allento un pò la presa, anche perché di recuperarlo non se ne parla, non mi è mai riuscito, troppo forte per me. L'ultimo giro mi difendo da Franco, che intanto non ha mai mollato la presa, cerco allora di sfruttare meglio anche io le doti da scalatore tenendo fisso il distacco, ma negli ultimi 300 metri un'incomprensione con un doppiato quasi mi fa perdere la volata, scartando all'improvviso a destra per prendere acqua nel momento esatto in cui lo stavo sorpassando, mi dispiace ma in quel momento non potevo fare convenevoli e l'ho messo da parte con una mano, lanciandomi verso il traguardo, con il saluto dei miei compaesani, che sono stati molto contenti del mio secondo posto. Così come sono stati contenti tutti i partecipanti nel dopo gara con una cena in piazza a base di prodotti agricoli, birra e bibite, durata fino a notte inoltrata.

Ora non mi resta che curare gli acciacchi, niente gare, per almeno due settimane niente corsa, dopodiché, accertata l'assenza di recidive da malanni vari, farò un sondaggio preparatorio prima della tabella maratona prevista a Luglio. A presto!

martedì 8 maggio 2012

UPDATE, FALSO ALLARME, FORSE

Foto Roberto Micheletti
Allarme rientrato, con un pò di stretching e riposo sembra tutto a posto. Forse ho esagerato nel preoccuparmi, ma non si sa mai, purtroppo i continui infortuni a cui sono andato incontro mi mettono paura e vedo tendiniti anche dove non ci sono, probabilmente era solo affaticamento muscolare, nonostante fosse in una zona simile a quella che alla fine del 2010 mi aveva letteralmente tenuto fermo senza quasi camminare. In ogni caso, come qualunque allenatore coscienzioso (spero prima o poi di trovarne uno che mi possa seguire) potrà dirvi il riposo è una parte fondamentale dell'allenamento. Oggi ultimo lavoro in vista della gara di sabato, con ripetute sui 1000 e 500 per un totale, recuperi esclusi, di 7 km. Gambe un pò contratte ma tutto sommato senza pene, e ritmi in linea con le scorse settimane. Domani 1h di corsa lenta senza forzare, Giovedì 30' di lento più 6 allunghi in scioltezza da 200 metri, venerdì 20' di corsa rigenerante molto lenta più 4 allunghi da 80 metri e sabato gara, 7,5 km di saliscendi piuttosto impegnativi.

lunedì 7 maggio 2012

C'E' QUALCOSA CHE TRAMA CONTRO DI ME...

Foto Roberto Micheletti
Non può essere altrimenti, è tutto un complotto. Tanto più in alto cerco di salire, tanto più forte è il tonfo che mi tocca subire. Ed è così che a meno di una settimana dalla gara di Laerru, nella quale cui tengo tantissimo fare bella figura, sono preda di un dolore all'anca che rischia di compromettere tutto. E dire che ero anche stato parsimonioso nelle gare, decidendo di farne 3 distanziate l'una dall'altra di almeno 2 settimane, e tutto filava liscio come l'olio. A Ozieri era andata benissimo, a Olbia egregiamente e a Oschiri in maniera superlativa. E ora questo. Vabbè, sono abituato, vediamo come evolve, intanto però ieri e oggi niente corsa, dopo due ottimi allenamenti successivi alla gara di Oschiri che mi avevano galvanizzato, non sono comunque una tragedia e non penso di perdere molto in termini di atleticità. Salvo tragedie, quindi, la gara la farò comunque, e vediamo se almeno 4 giorni prima posso togliere anche un lavoro decente e un medio lento di almeno 15 km.

mercoledì 2 maggio 2012

VI SAPORI DI CORSA, OSCHIRI - 6 KM - 19'28"

Ritorno ad Oschiri dopo aver saltato la scorsa edizione causa matrimonio, alla gara si aggiunge un km ma poco importa, è un piacere ritornarvi e correre bene, con un'iniezione di fiducia e di ottimismo che la stessa gara mi diede 2 anni fa dopo pochi mesi che avevo iniziato a correre.La Sapori di Corsa di Oschiri è una gara particolare, con ospiti di rilievo 5 gazzelle africane di livello internazionale, a fare spettacolo nella gara clou. Purtroppo a differenza di due anni fa non vi è il ricchissimo rinfresco finale, in luogo di uno meno sfarzoso ma comunque gradito e dignitoso con dolci locali (ottimi dopo una gara come questa); il motivo è semplicemente quello che ormai affligge tutti nello sport praticato in piccolo, la mancanza di sponsor, che sono sempre gli stessi, generosi e sempre presenti, ma che purtroppo non possono sobbarcarsi di tutto. Ma la gara non perde il suo fascino, e si nota subito il grande affiatamento degli organizzatori.
Dopo le gare agguerritissime giovanili e la gara delle donne e dei master over 50 prende il via la gara clou, che nel programma doveva essere separata dalla nostra, dedicata al campionato regionale master individuale, ma che sul posto viene deciso di accorparla agli assoluti. Grosso stimolo che però quasi mi farà scoppiare il cuore a fine gara. Veder correre le gazzelle africane davanti a noi è uno spettacolo, e la partenza è a tutta birra. Ci metto un pò troppo gas, tanto che alla fine del primo giro vedo ancora gli africani e non ho il coraggio di guardare il cronometro, ma continuo sul mio passo. Al 3° km comunque sono già spariti alla nostra vista, e io difendo la 10^ posizione mantenuta all'inizio. Gli ultimi tre giri pago un pò la partenza sprint e già al 4° km inizio a desiderare che finisca, ma cerco comunque di tenere un passo dignitoso, nonostante l'acido lattico inizi a sentirsi e il piede risente del ritmo inconsueto, ma considerato che stanno comunque procedendo agevolmente per il percorso non troppo impegnativo, in alcuni tratti pianeggiante, tengo duro e penso alla mia gara. I doppiaggi mi rallentano un pò nelle piccole vie, ma tutto sommato me la cavo e sull'ultimo rettilineo riesco a farmi strada in modo da arrivare al traguardo in solitaria e non confondere i giudici, che non si sa mai senza il chip possono sbagliare. Ma forse ho corso così bene grazie all'incitamento di due tifosi speciali: mio figlio e mia moglie, che complici il tempo che ha volto al bello finalmente mi seguono anche loro nelle gare.
Il 10° posto assoluto mi vale il titolo regionale M35, a causa dell'assenza di alcuni atleti cagliaritani che mi avrebbero fatto il vento, ma tant'è, la maglia del campione regionale la indosso subito e chi se ne frega :D
Foto Roberto Micheletti
Scherzi a parte, e dolori a parte, la condizione c'è, e sospetto che comunque non l'ho mai veramente persa, l'unico problema è il piede, che non mi permette per ora di allenarmi come dico io, ma vabbè, tanto il pass per le olimpiadi non l'avrei preso comunque. Nemmeno se avessi iniziato ad allenarmi 250 anni fa. Prossima gara nel paese dove abito, Laerru, dove segnai due anni fa il mio ritorno tra quelli che riesono a vedersi la punta dei piedi senza trattenere la pancia in dentro.

mercoledì 25 aprile 2012

COSI' E' DECISO: MARATONA DI TORINO 2012

Foto di Antonello Vargiu
Lo faccio, ormai non mi tiro indietro, questo blog si chiama "Aspirante Maratoneta" e almeno una maratona la devo correre, altrimenti non ha senso. Su quale ricadrà la scelta? Maratona di Torino, per svariati motivi, il primo è che c'è abbastanza tempo per prepararla, il secondo che mia moglie ha parenti nel torinese che possono darci una mano, considerando che saremo in viaggio con nostro figlio non è cosa da poco, il terzo è che a differenza di quelle nostrane la Maratona di Torino ha migliaia di partecipanti, per cui lo stress della lunga distanza si farà sentire meno. Inoltre è una maratona affascinante, di una città che nel mio girovagare adolescente non ho mai visitato, dunque quale migliore occasione per farlo? La scelta di correre una maratona, e di correrla bene, influenzerà senza ombra di dubbio questa stagione, che comunque non sarebbe stata particolarmente brillante. In questo periodo continuerò con i normali allenamenti, e qualche gara, dopodiché prevederò un breve periodo di scarico dai lavori veloci e inizierò verso Luglio con la preparazione inanellando km a più non posso.

lunedì 16 aprile 2012

XXIV STRAOLBIA - 8,1 KM - 28'30"

 Come lo scorso anno, la Straolbia è un appuntamento da non perdere, sia per la qualità dell'organizzazione, che mira a preservare la sicurezza dei corridori lungo le strade della città, sia per la partecipazione di atleti provenienti da tutta l'isola, ma anche e soprattutto per la numerosissima partecipazione nelle gare riservate ai bambini, ai quali dobbiamo insegnare ad amare questo sport, dimostrando loro quanto può essere divertente e appagante. In fondo nei confronti delle nuove generazioni abbiamo questa grande responsabilità, l'educare a uno stile di vita sano, fisico e mentale, con un corpo efficiente e un grande rispetto per chi ha la nostra stessa passione, portandoli a non vedere nell'altro atleta un avversario, ma un compagno di corsa con il quale ci si può anche misurare, perché comunque l'agonismo è quel pizzico di sale in più che rende la corsa divertente.
Di nuovo in questa edizione c'è il punto di partenza, che viene situato all'interno della pista di atletica di recente fattura in un campo da calcio, e questo tronca i riferimenti con il tempo dello scorso anno. Dichiarati sono 8,5 km, di cui però 400 metri fatti come giro di ricognizione, una sorta di parata a ritmo lento prima di dare il via alla gara vera e propria. La nota dolente è il calo di iscrizioni, unico motivo per cui miglioro la classifica della scorsa edizione, non certo per un improvviso balzo di forma che naturalmente non ho, considerata la ormai conclamata cronicità del dolore al tallone e la scarsa qualità dei lavori, perderò infatti 4 secondi buoni al km di media. Un trend il calo di iscrizioni che riguarda purtroppo tutta l'isola, un pò per la crisi che sconsiglia di effettuare troppi spostamenti alla ricerca di qualche gara, un pò per la crisi dello sport in generale in Sardegna, che vede le liquidità di cassa e di sponsor assottigliarsi sempre più e la regione che continua a occuparsi quasi esclusivamente degli sport maggiori come il calcio, che da solo assorbe più del 90% di tutti i fondi nonostante questi vengano usati per la maggiore per pagare veri e propri stipendi a giocatori di infime categorie. E' grazie a questi atteggiamenti se molte persone si avvicinano tardi all'atletica, con il rimpianto di vederli fare cose ottime portandoti a pensare che se avessero iniziato da ragazzi ora sarebbero stati forse dei campioni. E' il caso ad esempio di Enzo Tanca, che ha 36 anni, ha iniziato da pochi anni a correre e ieri alla Milano City Marathon (sotto la pioggia!) registra 2h34', e di Filippo Salaris, che a 41 anni si scopre ultramaratoneta chiudendo 7° alla terribile Marathon des Sables. Talenti sprecati, ma di questo parlerò in un altro momento.
 Un grazie a Roberto Micheletti per le belle foto


Alla Straolbia arrivo con due obiettivi ben precisi, dare il massimo come faccio sempre e divertirmi. Obiettivi entrambi centrati, nel pregara è sempre il solito e piacevole scambio di chiacchere tra atleti, chi più mi conosce e chi meno, vedo anche qualche osso duro della gara di Ozieri, uno in particolare nuova leva molto in gamba dei master 40 che mi dirà poi di aver letto il mio blog, una cosa che mi fa sempre immenso piacere, ma oggi oltre ai master ci sono anche gli assoluti. Prima della partenza toccante minuto di raccoglimento per la morte del calciatore Morosini, dopodiché il giro di ricognizione. Faccio partire il cronometro quando completiamo la parata, in modo da avere un riferimento preciso finale su quale media realistica ho tenuto nella gara vera e propria. Siamo subito una decina di atleti a fare da apripista, il Sole ci accarezza che è una meraviglia, una manna nel freddo di questi giorni, provo a tenere il passo mentre usciti dal parco ci avviamo verso il centro abitato prima duna salita che da un pò il fiatone a tutti. Davanti tre si staccano e faranno gara a parte, dietro ci si sgrana a coppie, ognuno inizia il proprio duello personale. A differenza di altre volte, oggi trovo anche io la mia sfida personale, supero un atleta e ne raggiungo un altro, la nuova leva, che tiene il passo e ci alterniamo a tirare nel tentativo di recuperare terreno da un duetto davanti a noi. Per impostare un passo congeniale mi arrangio a lunghe falcate, aumentando di frequenza nelle leggere salite per non far stancare troppo le gambe. La stanchezza inizia ad entrare al 5° km, ma cerco di tenere duro. Davanti il duetto sembra avvicinarsi, ma dopo un pò allungano, e allora penso alla mia gara. Pian piano su alcuni saliscendi distacco il mio compagno di viaggio e provo a tenere duro per la parte finale, cercando l'arrivo con gli occhi finché non sento la voce dello speaker che mi dice che è quasi finita. Commetto l'errore di rilassarmi troppo, mi guardo un attimo dietro e vedo che si sta avvicinando qualcuno, spronandomi ad allungare nuovamente il passo per non perdere l'8° posto. Entro nella pista all'altezza dei 200 metri, prima di toccare l'amato manto rosso dò un'altra occhiata dietro, ma quell'altro non ha mollato e cerca ancora di riprendermi, allora do fondo alle mie riserve e attingo a quella che dopo la salita è una delle mie caratteristiche, che non usavo da un bel pò di tempo, lo sprint finale. Mi porto immediatamente in prima corsia e imposto il passo come se facessi i duecento piani, spingendo al massimo, e cerco di non cedere pur non sentendo rumori di passi dietro, arrivo al traguardo mantenendo la posizione e molto soddisfatto. Il dopo gara è molto piacevole, con un rinfresco a base di pizzette (ottime!) e panini offerti dagli sponsor, le gare dei bambini e le premiazioni, con una vagonata di coppe per i festanti giovanissimi, la medaglia finisher per tutti e infine ci guadagno un piccolo rimborso, una bella maglia da allenamento e due ottime bottiglie dell'ottimo vermentino di Gallura.

lunedì 2 aprile 2012

QUANDO L'ORO NON LUCCICA, STRINGI I DENTI E NON MOLLARE

Sembrava bello, ma sapevo che era effimero, e dunque dopo il rientro tanto sognato, arrivava di nuovo il riposo tanto temuto. Al lunedì lento, al martedì lentissimo, e al mercoledì lento agonizzante, il tendine di achille cede. Non proprio cede, ma la corsa è compromessa. Ma stavolta non mi frega, riposo forzato di quattro giorni, e oggi mi sveglio che sto bene. Ok, ho due settimane per preparare la Straolbia, e un mese e mezzo per la gara del paese dove abito, dove questa avventura è iniziata. Per il futuro: quando il tendine fa male, il riposo è l'unica soluzione per rimetterti in carreggiata. 4 giorni di riposo assoluto fanno perdere smalto, ma 4 mesi di infortunio sono peggio. Quindi rimbocchiamoci le maniche e riprendiamo da dove avevamo iniziato.

lunedì 26 marzo 2012

VIII TROFEO MONTE ACUTO MARATHON, 11,790 km, 44'39"

 E' andata decisamente molto meglio del previsto, 28 secondi più lento dello scorso anno ma considerato che ho ricominciato da poco gli allenamenti mentre la scorsa stagione ero nel bel mezzo della preparazione alla mezza maratona posso ritenermi più che soddisfatto, con un bel terzo posto assoluto e 1° categoria MM35, di cui faccio parte a partire da questo anno. Arrivo a Ozieri di buon ora e subito incontro visi conosciuti, e riassapro il vecchio spirito di serenità e voglia di correre che si respira. Molti mi chiedono che fine avevo fatto, se avevo recuperato e in che condizioni ero, mi piace molto essere "mancato" alla comunità dei runner, e devo dire che mi è mancata tantissimo. La gara è sempre quella, con il percorso tosto con tre parti distinte, la prima con 2 km e mezzo in salita, che come la scorsa volta fa la prima selezione. Davanti si stacca quello che poi vincerà, nonostante senta le gambe girare bene non se ne parla neppure di provare a seguirlo, tuttavia è solo verso la fine della gara che sparirà alla mia vista, mentre mi accodo a un altro atleta che pian piano riuscirà a staccarmi nella parte in discesa, al solito il mio terreno peggiore.
 Finita la lunghissima discesa prima del ritorno in paese c'è un rifornimento che dona un pò di relax prima della parte tosta, quella tutta d'un fiato fino al traguardo. Dietro di me fortunatamente non c'è nessuno pronto a farsi sotto, perché sono davvero molto stanco e sofferente, davanti a me il secondo allunga un altra cinquantina di metri portando il suo vantaggio almeno a 150, finirò agonizzante ma contento con il saluto del pubblico. Conclusa la gara, un pò di fastidio al tendine si fa sentire, vedrò di recuperare in settimana, mentre il prossimo appuntamento con le gare è per la Straolbia del 15 aprile, sperando che il tendine mi faccia fare almeno qualche lavoro serio, per ora mi godo la ritrovata fiducia in una condizione che a questo punto posso anche recuperare entro maggio.
Un grazie ai genitori di Davide per le belle foto

lunedì 19 marzo 2012

MISSION FAILED

Devo, mio malgrado, convenire con me stesso che l'obiettivo iniziale che avevo in mente quando 2 anni fa ho aperto il blog è miseramente fallito, poiché ormai non ho più il tempo utile per rientrarvi. Ci sarebbero da dire tante cose, a cominciare dalle mie colpe nel non saper gestire i continui infortuni che mi hanno attanagliato e che mi hanno tenuto lontano dalla strada per lungo tempo, specie l'ultimo, nonostante la scorsa stagione, recuperato il primo infortunio grave, fosse iniziata sotto i migliori auspici con una serie di risultati oltre le mie aspettative più rosee, culminati con la mezza maratona del Golfo dell'Asinara conclusa incredibilmente in 1h18'10", a circa un anno dal mio esordio in nuova veste di atleta ex pesi obesi ed ex fumatore da 2 pacchetti al giorno. Nella scorsa stagione ho anche avuto la prima vittoria ufficiale in una gara, complice l'assenza dei big sardi, malgrado avessi già da tempo in corso l'infortunio che poi si è aggravato definitivamente lasciandomi a secco. Tempo di ricostruire da zero, dunque, con più accortezza e con la consapevolezza che forse non ci saranno più le gare veloci di prima, a causa della mia testardaggine che ha forse compromesso la qualità dei lavori in allenamento, ma d'altronde non è che volessi diventare un campione, solo sfidare me stesso, e in questo senso continuerò il mio percorso, su nuove strade, nella speranza che il piede mi dica che va tutto bene. L'obiettivo maratona dunque è solo rimandato a data a destinarsi, e rimarrà l'obiettivo di finirla sotto le 3 ore, ma per ora, vediamo come va questa stagione. Rispetto alle altre due, farò massimo 2 gare al mese, e al primo infortunio recupererò prima di tornare a forzare il fisico. Già ora, infatti, devo stare fermo un paio di giorni per un dolore al tendine di achille sinistro, strascico del precedente infortunio. Ieri pausa, oggi e domani pausa e vediamo come va, se tutto va bene domenica 25 gara ad Ozieri, dove lo scorso anno realizzai il primo podio assoluto arrivando 5° in classifica generale.